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Una intensa giornata di studi incentrata sulla figura di Lina Merlin, la senatrice che legò il suo nome alla legge che chiuse le case di tolleranza, ma che condusse la sua vita nel segno dell’antifascismo, e della lotta per i diritti delle donne e dei più deboli: Madre costituente, componente dei 75, a lei si deve la formulazione dell’articolo 3 della Costituzione, che individua i cittadini uguali di fronte alla legge senza distinzione di sesso.  Così l’Associazione della Stampa sarda ha ritenuto fosse importante partecipare all’iniziativa dell’Associazione Raichinas e Chimas, che per la festa della Repubblica ha promosso il convegno sulla senatrice socialista Lina Merlin. Il convegno si è svolto a Cala Gonone, frazione di Dorgali, paese nel quale Lina Merlin venne mandata al confino, nel 1926, perché, insegnante, si rifiutò di firmare l’adesione al regime. A Dorgali, poi Nuoro e Orune: la giornata di studi è stata occasione di approfondimento anche per i giornalisti che vi hanno partecipato, e che hanno potuto usufruire di 8 crediti formativi, dal momento che l’Associazione della Stampa ha dato il suo patrocinio e vi ha partecipato con la presidente Simonetta Selloni, che assieme alla collega Piera Serusi ha coordinato gli interventi. Una giornata ricca di testimonianze e di contributi qualificati, tra i quali quelli di Pia Locatelli, già eurodeputata, vice presidente dell’Internazionale socialista e componente del Comitato scientifico della Fondazione Nilde Iotti; Gianluca Scroccu, docente di Storia contemporanea all’Università di Cagliari, Vannina Mulas, ex sindaca di Dorgali e già consigliera regionale, Gianfranco Murtas, studioso e saggista, Antonella Fancello, presidente dell’Associazione Raichinas e Chimas, che ha organizzato e che curerà la pubblicazione degli atti del convegno.