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Masih Alinejad, giornalista iraniana e attivista per i diritti delle donne, è diventata negli ultimi anni una figura emblematica nella lotta contro l’oppressione e la discriminazione in Iran. Nata nel 1976 a Ghomikola, un piccolo villaggio nel nord dell’Iran, Alinejad ha iniziato la sua carriera giornalistica lavorando per diverse testate iraniane.

La sua attività giornalistica le ha causato numerosi problemi con il regime iraniano. Alinejad è stata costretta a fuggire dall’Iran nel 2009, dopo aver denunciato la corruzione e la violazione dei diritti umani nel paese.

Una volta in esilio negli Stati Uniti, Alinejad ha continuato la sua lotta per la libertà e l’uguaglianza attraverso la sua piattaforma di giornalismo indipendente, “My Stealthy Freedom”. Questo progetto ha dato voce a migliaia di donne iraniane che si oppongono all’obbligo di indossare il hijab.

Nel 2018, Alinejad ha fondato la campagna “White Wednesdays” (mercoledì bianchi), che incoraggia le donne a indossare capi bianchi in segno di protesta contro le leggi riguardanti l’abbigliamento femminile in Iran. La campagna è diventata un movimento globale, attirando l’attenzione dei media internazionali e mettendo in luce le ingiustizie subite dalle donne iraniane.

Nonostante le minacce e gli attacchi contro di lei e la sua famiglia, Masih Alinejad continua a lottare per i diritti delle donne e per la libertà di espressione. Il suo impegno è stato riconosciuto con numerosi premi, tra cui il Premio Internazionale Donna dell’Anno 2023.

La storia di Masih Alinejad è un esempio di coraggio e determinazione, dimostrando come una voce possa scuotere le fondamenta di un regime oppressivo e ispirare milioni di persone a lottare per i loro diritti.